Rifiuti tossici seppelliti nella Diga sul Lordo a Siderno?

Presto sentiremo parlare nuovamente e, ahimè non buone novelle, della diga sul torrente Lordo a Siderno (RC), fino ad ora esempio magistrale di dispendio di denaro pubblico e attualmente in stato di abbandono. L’opera è stata realizzata negli anni 90 dalla Ferrocemento s.p.a., società di Roma e costò all’epoca 50 miliardi di lire, 25 milioni di euro per 25 anni di lavori. Doveva essere una riserva idrica per combattere la siccità, e servire le aziende agricole della zona, ma non ha mai funzionato appieno. Al posto dei 9 milioni di metri cubi di acqua adesso c’è una distesa di terreni incolti. All'origine dell'ordine di svuotamento giunto dal Ministero dell'Infrastrutture ci sarebbe una lesione nel pozzo delle paratoie della diga (profondo 86 m), a circa 18 m di profondità dal piano campagna. Durante una visita dei tecnici incaricati dei controlli di routine è stata individuata una lesione. La causa più probabile di questa crepa sarebbe stata una frana secondo quanto riferito dal presidente del Consorzio di bonifica di Caulonia, gestore dell'impianto. Anche se altre fonti ritengono che possa essere stata provocata da successivi svuotamenti e riempimenti imposti dall’autorità competente. Per riparare il danno e rimettere in sicurezza la struttura servirebbero altri lavori per un costo di 1 milione e mezzo circa. Negli anni flora e fauna si erano rese stanziali. In un secondo momento l’Arcipesca aveva provato ad utilizzarla per l’allevamento delle trote. Ma l’esperimento si è dimostrato fallimentare poiché per ben 2 volte migliaia di trote sono morte. Quale il problema? Si vocifera fra gli abitanti della zona della presenza di rifiuti tossici. Qualche barile seppellito qua e là? Non sappiamo quali siano le ripercussioni sull’ambiente. Attendiamo le indagini sperando che non sia la Gomorra calabrese.

Commenti