Donna è politica e democrazia

In occasione del 90º Anniversario della Radio e del 60º della Televisione la Rai ha organizzato l'evento "Donna è....."  presso l'Auditorium, Parco della Musica di Roma.

Donne a confronto sulle seguenti tematiche:
Donna è politica e democrazia
Donna è economia e sviluppo
Donna è innovazione e scienza
Donna è educazione e cultura
Donna è media e comunicazione  

Il convegno si apre con l'intervento della Presidente Rai A. Tarantola, la quale si dilunga in dichiarazioni scontate quali i pregiudizi che ancora esistono nel mondo del lavoro rispetto all'universo femminile ecc ecc ecc  sforando già di 20 minuti sul corso dei lavori.
Interviene per dare il benvenuto il Presidente del Senato Grasso, accompagnato in sala dalla Ministra Madia e dall'ex Ministra Cancellieri.
Grasso ricorda che le donne con il sostegno degli uomini, possono continuare a percorrere il cammino verso la parità dei diritti, e ricorda che solo dal 1963 esse abbiano accesso a tutte le cariche istituzionali, comprese quelle in magistratura.

Iniziano gli interventi: il capo della Polizia Pansa, informa di una nuova misura contro la violenza sulle donne, l'iniziativa dal nome "Codice rosa" che identifica l'accesso al pronto soccorso delle vittime di violenze. Si attiva un gruppo operativo composto da personale sanitario e dalle forze dell'ordine. Il gruppo dà cure e sostegno alle vittime, e avvia procedure di indagine per individuare l'autore della violenza e, ove necessario si attivano le strutture territoriali. 

Dopo i convenevoli, con il primo intervento la Parlamentare finlandese, prima ospite, afferma che quando vige il principio di uguaglianza fra sessi, uno stato aumenta anche il pil, per cui c'è un'influenza visibile sull'economia. Infatti, continua, munita di slides con dati e percentuali, i paesi più corrotti hanno meno donne al potere. Si complimenta per i risultati ottenuti dalle donne al Parlamento italiano e informa di come in Finlandia metà dei ministri siano di sesso femminile.  Le strategie politiche attuate dalle donne hanno un'influenza sui servizi assistenziali finanziati dal gettito fiscale.  Uguaglianza e non discriminazione i temi affrontati, se nelle società uomini e donne hanno pari opportunità la pace è più duratura e le decisioni prese sono migliori. 

La Sabbatini dell' Istat  ci fornisce altri numeri, quali l'astensionismo dell'elettorato cresciuto negli anni e di come la politica sia stata distante dalle donne . La rappresentanza femminile nei comuni italiani arriva all'11% e al 12% nella Presidenza delle province, 17% nei CDA e 31% in Parlamento. Con l'ultimo governo siamo al 50% di presenze. Ricorda di come la televisione, che è il mezzo di diffusione maggiore dell'informazione politica nel nostro paese abbia una responsabilità enorme nella promozione di contenuti. Ed io mi chiedo anche, come mai non ci sia nessuna conduttrice di talk a presentare programmi di politica, solo l'Annunziata di tanto in tanto e la La Rosa.

Ma l'intervento più bello è stato quello di Lella Golfo, chi si loda si imbroda... Dichiara senza nessun imbarazzo che nel 2008 le è stato offerto un seggio in Parlamento e si autocelebra ricordando che la legge 120/2001 di cui lei fu la prima firmataria, e che ha introdotto in Italia le quote di genere nei Cda, ha avuto come effetto che le donne dal 6% del 2009 siano passate oggi ad una percentuale del 18%. "Ma dobbiamo andare oltre" insiste, rubando per un attimo lo slogan a Grillo.
Il bacino elettorale femminile è superiore al 30%, per cui se ci fosse un partito al femminile.....lancia come provocazione..... "Ora -conclude-, è tempo di passare all'incasso, abbiamo già dimostrato ciò che valiamo e cosa possiamo fare! "  Applausi .

La professoressa Profeta della Bocconi poi, in un intervento chiaro e conciso parla di political empowerment, fornisce dati sul divario di genere presente in alcuni settori, piuttosto che in altri, dove invece sono stati colmati ad es. istruzione e salute. Più rappresentanza alle donne ci sarà e più democrazia avremo. Le policy makers, le donne che agiscono in politica fanno politiche diverse, dando forza all'intervento precedente della collega finlandese. Le donne sono più attente alla spesa pubblica e fanno più attenzione alle politiche familiari. Dobbiamo superare stereotipi culturali ormai retrò e accentuare la presenza femminile nelle istituzioni creando così dei role models, modelli per la società. Il voto femminile può essere decisivo inoltre quando le campagne elettorali sono positive e non improntate sull'aggressività.


L'ambasciatrice del Pakistan ci ricorda che il 55% della popolazione mondiale è di sesso femminile, per cui deve assolutamente essere presente nei Parlamenti di tutto il mondo. Le donne sono più sensibili, e più efficaci nelle situazioni di conflitto, promuovono un governo più onesto e i livelli di corruzione sono molto più bassi. Hanno una maggiore comprensione del denaro e per questo devono occupare Ministeri come il commercio, le finanze, la difesa. Si complimenta con il nostro paese per la scelta del ministro attuale. 
Si è dichiarata orgogliosa dell'apporto pakistano a questo processo di uguaglianza attraverso la proclamazione del Primo Ministro Benazir Bhutto e al fatto di essere fieri di avere una testimone come Malala. Le donne devono lavorare duramente, come lei negli ultimi 30 anni della sua vita, per accedere a cariche pubbliche, giorno dopo giorno con impegno e fatica. 

Conclude la mattinata il dott. Spadafora,  garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza con uno degli interventi più applauditi, in sunto affermando che la qualità del benessere delle donne e dei bambini è la cartina di tornasole della società tutta, e che il fatto di avere il 50% di Ministri donne debba essere non un risultato da propagandare bensì il percorso di consapevolezza dell'importanza reale e della differenza che può apportare una donna stando in un posto di potere e comando. 

Del resto già tanti anni fa, circa 2400 qualcuno lo anelava già, scrivendo "Le donne al Parlamento" commedia del genio Aristofane nella quale le donne cercano di convincere gli uomini a dare loro  il controllo della città perchè in grado di governare meglio. 
Ci riusciremo? Ai posteri l'ardua sentenza, in un futuro però molto prossimo !








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