Durante le nostre passeggiate romane ci siamo accorti che importanti monumenti necessitano il restauro,abbiamo scoperto
che l’Italia ha bisogno di finanziamenti
esteri per attuarli.
Vorrei parlare al contrario dell’enorme dispendio di denaro
pubblico nella realizzazione di opere non utilizzate per ciò che erano state
create.
Roma è una città nella quale il potere politico è completamente subordinato al potere imprenditoriale: appalti, intrallazzi e lottizzazioni per favorire gli amici degli amici.
Roma è una città nella quale il potere politico è completamente subordinato al potere imprenditoriale: appalti, intrallazzi e lottizzazioni per favorire gli amici degli amici.
Chi è che comanda in questa città? Le due rappresentanze del
potere sono la rendita fondiaria e la rendita finanziaria.
I palazzinari, i signori del cemento detengono il potere
economico della città, per applicare determinate politiche serve che vengano
ben viste dai vari Caltagirone, Toti, Parnasi, Benetton, della Valle.
Palazzinari possessori dei giornali, delle reti televisive locali.
Sono riusciti ad adattarsi alle diverse amministrazioni e a
condizionarle fortemente nelle scelte strategiche della città. Il comune non ha
più i soldi per fare la manutenzione ordinaria.
A fronte di continue nuove costruzioni, continuo consumo del
territorio, ci sono migliaia di appartamenti, edifici sfitti e invenduti, e
nonostante questo si continua a costruire. Zone come Casalotti, Selva Nera e Selva
candida hanno il record dell’invenduto, e sono nati abusivamente, a fronte dei
pochissimi metri cubi di investimenti per l’edilizia popolare.
A novembre 2011 è stata inaugurata la nuova Stazione Tiburtina costata 170 milioni
di euro e vari anni di lavoro. Linea ad
alta velocità, punto nevralgico di
smistamento, oltre all’enorme centro
commerciale appositamente costruito per il sollazzo dei passeggeri nell’attesa
della partenze, una grandissima hall, servizi vari per i viaggiatori, aree per
esposizioni e conferenze, molti uffici commerciali. Ebbene questa magnifica
opera ad un anno e mezzo di distanza è completamente vuota, come il deserto,
pochi negozi affittati, nemmeno un fantasma a passeggio per la gare.
Impossibile parcheggiare, c’è una piccola entrata laterale
dove posteggiare velocemente la macchina in 3° fila sotto alla tangenziale,
sperando di non beccare una multa per far scendere velocemente il viaggiatore.
Mi chiedo a questo punto: perché sono stati spesi tutti
questi soldi per una struttura bellissima ma inutilizzata, completamente
disconnessa dai binari (si può prendere il treno senza accedervi), e senza aver
previsto una zona parcheggi? Il progetto si è rivelato per ora fallimentare.
Ci spostiamo
verso Roma nord, Salaria Sport Village,
quando il fiume Tevere esonda ( e negli ultimi anni succede spesso) provoca danni seri, parte dei campi sportivi
vengono sommersi.
Quartiere Eur, 2 palazzi oramai fatiscenti, le torri, ex sedi del Ministero delle Finanze, in vendita da mesi. Acquistate nel 2002 per 550 milioni di euro, erano destinate a diventare appartamenti con vista laghetto su progetto dell’architetto Renzo Piano, oggi restano degli scheletri.
Quartiere Eur, 2 palazzi oramai fatiscenti, le torri, ex sedi del Ministero delle Finanze, in vendita da mesi. Acquistate nel 2002 per 550 milioni di euro, erano destinate a diventare appartamenti con vista laghetto su progetto dell’architetto Renzo Piano, oggi restano degli scheletri.
Tor Vergata,
Città dello sport, ambizioso centro polifunzionale dell’architetto spagnolo
Calatrava, lavori iniziati nel 2005. Costo previsto 60 milioni di euro, all'assegnazione
della gara d'appalto diventano 120 milioni. Tra il 2006 e il 2007 i
lavori di costruzione pur non avanzando vedono il raddoppio dei costi di
costruzione che arrivano a 240 milioni di euro. A dicembre 2008 viene
deciso che i mondiali di nuoto non verranno più disputati a Tor Vergata in
quanto la struttura non potrà essere completata in tempo e si opta per il Foro italico, presentato come
già pienamente efficiente, vengono comunque stanziati 45 milioni di euro per
dei lavori di ristrutturazione . La "Città dello Sport" nel 2009
viene bloccata per mancanza di fondi nonostante si sia speso fino a quel
momento 4 volte la cifra inizialmente stimata per la realizzazione dell'opera.
Nel 2011, con la candidatura di Roma come sede delle Olimpiadi 2020 si decide
di riattivare il cantiere di Tor Vergata, i lavori riprendono senza nessuna
data certa per la consegna dell'impianto e con una cifra stimata per il
completamente lavori di 660 milioni di euro, 11 volte il prezzo iniziale!
(cit. Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_dello_sport
)
Polo
Natatorio di Ostia, realizzato per i Mondiali di nuoto del 2009.
Appalto assegnato per circa 12 milioni di euro. I finanziamenti
necessari però per la realizzazione degli impianti sono stati più del doppio, costato 26 milioni di finanziamenti pubblici
e mai terminato.
Sono stati iscritti nel registro degli indagati, con l’accusa di abuso
d’ufficio, quattro funzionari responsabili del procedimento dell’assegnazione
dell’opera. Il Polo
risultò inoltre inadeguato perché la piscina olimpionica superava di un metro e
mezzo la lunghezza standard, se ne accorsero gli atleti durante gli
allenamenti, ulteriore aggravio di costi.
Venne utilizzato inoltre per attività extra-sportive in netto contrasto con
il fine dell’impianto sportivo come ad esempio: le Riprese della serie
televisiva “Come un delfino” , l’Evento ‘Ostia Sposa’ 2012, il Convegno
dell’Associazione Colleganza Forense 2012, e come Parcheggio interno
dell’impianto sportivo riservato per la stagione balneare 2011 agli abbonati
dello stabilimento ‘Le Dune Village srl”.
Il
comune di Roma è fallito, ogni cittadino ha un debito di circa 6000, non
si possono coprire le buche e le voragini
o sistemare le strade dissestate.
La Sovrintendenza
è senza soldi e deve svendere le opere d’arte nei magazzini dei nostri musei.
Una Roma abbandonata
per un’ errata gestione del denaro.
Povero Stendhal come
soffrirebbe a vedere l’odierna Roma kaput mundi!
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