No al Rigassificatore

Stamattina con una delegazione di attivisti del M5S, e con il deputato Parentela ed il Senatore Avv. Molinari, eletti per la circoscrizione Calabria siamo stati al Porto di Gioia Tauro per manifestare contro la decisione di piantare una bomba atomica sul nostro territorio, ovvero il famigerato Rigassificatore. L'installazione dei rigassificatori dovrebbe tenere conto delle esigenze di sicurezza delle popolazioni residenti. Gli impianti devono essere situati ad una distanza di sicurezza dalle abitazioni civili. Per tali ragioni è preferibile la realizzazione degli stessi in mare, al largo della costa, su apposite piattaforme off-shore. Il metano è altamente infiammabile. Il rigassificatore di Gioia Tauro è un impianto che trasforma il metano dallo stato liquido allo stato gassoso, per poi immetterlo nei gasdotti. La legge lo inserisce tra gli impianti “a rischio di incidente rilevante”. Per costruirlo verranno distrutti oltre 40 ettari di agrumeti. Scaricherà nel nostro mare acqua fredda e arricchita di candeggina. L’impianto verrà costruito in una zona altamente sismica come la nostra, sottoponendoci al rischio costante di una catastrofe. Secondo pareri competenti, se le cisterne dovessero esplodere si creerebbe una nube incendiaria che distruggerebbe tutto nel raggio di 55 km. Tutto questo a fronte di soli 100 posti di lavoro (solo personale altamente specializzato), divisi per tutti i paesi della Piana. E con il pericolo di rischi all’attività del Porto, per le eccessive misure di sicurezza da rispettare: un porto con meno traffici esporrebbe al rischio di licenziamenti lavoratori che già oggi sono costretti in massa alla cassa integrazione! Nonostante i pareri negativi sul progetto espressi a più livelli, tra cui il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il Decreto Sviluppo del governo “tecnico” lo salva senza tenere conto della volontà dei cittadini. Il Comitato Portuale ha rinviato a data da destinarsi per motivi di ordine pubblico.

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