Si salvi chi può!

Lo sento nell’aria, una sensazione di smarrimento, confusione, fuga. Tra le persone  che la emanano ancor di più in questi primi giorni uggiosi di Settembre.
L’Italia è come una barca che sta affondando con sopra topi che corrono all’impazzata cercando di salvarsi. Mi dispiace usare questa analogia visto i recenti accadimenti relativi ad una nota compagnia di navigazione. Se ne vanno i cervelli, ricercatori e studiosi  in fuga ormai da tempo, se ne va chi qui non ha più speranze, e se ne vanno ahimè, anche i ricchi, quelli che ancora possono vivere una vita più che dignitosa, anzi lussuosa. E se vanno via anche loro, allora chi rimane?
Rimangono i poveri a farsi la guerra tra di loro per un tozzo di pane, e così scompaiono pure i valori più importanti quali onestà, lealtà, giustizia (se ancora ci fosse qualcuno che ne abbia).
Se il tuo migliore amico ti può fregare pure 10 euro, stai certo che lo farà, e scapperà via più lontano possibile da te. Come nel dopoguerra, ma forse all'epoca, non corrosi dal consumismo, c'era più solidarietà. Siamo come burattini indolenti appesi ad un filo. Ci guidano verso lo sprofondo.
Qualche grido di urla disperato si leva. Galline non abbiate paura e preparatevi alla fuga come presagiva un noto film d’animazione già più di un decennio fa.Liberatevi dalla schiavitù del potere!

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