Italiani brava gente!

Non  per essere sarcastici ma forse di brava gente fra noi italiani ce n’è rimasta poca, ma forse più che brava di quelli che hanno voglia di lavorare e crescere!
Non è che siamo tutti cattivi, attenzione non voglio generalizzare, ma sotto alcuni aspetti siamo veramente peggiorati, anzi parlando per immagini, siamo caduti nel burrone!
Un senso di odio/amore verso la mia patria è presente in me da un paio d’anni: Prima non badavo a queste cose, non ero molto patriottica, poi ad un certo punto ho cominciato ad odiarla quest’Italia di bugie, malaffare, furbizia, opportunismo, che vedevo manifestarsi nella sua popolazione. Col passare degli anni esterofilia pura, voglia di scappare lontano da un paese che non poteva offrirmi niente nonostante i grandi sforzi e sacrifici, di andare lontano da un posto nel quale se non porti un paio di scarpe firmate o se non fai un certo lavoro da fighetto sei tagliato fuori, escluso come se potessi infettare l’ambiente. Poi è arrivata la terza fase, conflitto interiore. Miscuglio di razze e popoli invadono le città, iniziano a bistrattare quella che a quel punto diventa la “mia amata terra”. E così degli stranieri non voglio saperne, non mi va più di aiutare nessuno, perché ancora non sono capace di aiutare me stessa, non voglio che altri maltrattino le mie strade, i miei fratelli, la mia aria.  Divento quasi razzista, ma come io? Come ci sono arrivata? Non mi riconosco? Io che ho passato la gioventù nei centri sociali a divulgare il messaggio del “peace and love”. Come sono potuta diventare il contrario di quello che ero? Dove stanno i miei ideali di solidarietà, fratellanza ma soprattutto Tolleranza?
Una terra bellissima dilaniata da comportamenti errati dettati dall’attrazione per il potere e la ricchezza, non una briciola di buon senso!
Mi dispiace essere così disfattista, ma ancora una volta mi ritrovo a combattere per rimanere a  galla con una moltitudine di nullafacenti e “bamboccioni”, tanto per parafrasare qualcuno che però non merita la mia stima.
Bhè a volte è proprio così. E si perché ci si lamenta della crisi, della disoccupazione arrivata al 36%, eppure com’è possibile che dopo le 16.30 non trovi più nessuno al lavoro? Commercianti, impiegati, impossibile raggiungerli. Mandi una email, nessuna risposta, fai una telefonata, nessuno dall’altra parte del filo. Se raramente ti capita la fortuna di parlare con qualcuno è sempre troppo indaffarato per ascoltarti perché ha così tante altre cose più importanti da fare…..  “O cielo! Oggi sono proprio stanco, ho appena finito la conferenza stampa, mi richiami la settimana prossima.”
 Nessun rispetto né per la persona, né per il lavoro. Bhè certo, perché in effetti una riunione o una conferenza sono il massimo che si può fare nell’arco di una giornata. E quelli che si spaccano la schiena a lavorare nei campi com’è che non sbuffano così ?
Non abbiamo più voglia di lavorare, è vero, certo non tutti. Ma siamo troppo viziati ormai per poter rinunciare a certi privilegi; caffè mattutino (ripeto privilegio perché ormai sono in pochi quelli che possono permetterselo ad € 1.20 tutte le mattine, o più volte al giorno), poi c’è la pausa a metà mattina, la pausa pranzo, la pausa dopo pranzo. E ci credo che con tutte queste pause non si ha tempo nemmeno di rispondere ad una email! E così arrivano le 17 ed una un’altra giornata è passata. Uffaaaa, devo fare ancora un sacco di cose, ma è ora di tornare a casa. Pazienza, ci penserò domani.

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