La Collana di Perle

Al Monte dei Pegni della Banca di Roma, imponente edificio che sorge nel cuore della città, dalla parte de’ giubbonari, al primo piano, nella sala della “ Prestanza” si presentano davanti a me 13 sportelli dei quali solo due ricevono il pubblico; ogni operazione dura in media 10 minuti, considerando che ho 23 persone davanti, prevedo di uscire da qui verso le h 15 del pomeriggio.
Come far passare il mio tempo? Prima di tutto cercando di diminuire l’attesa, impiegando il mio tempo in qualcosa di costruttivo e visto che il nuovo anno è cominciato solo da 5 giorni e il mio nuovo proposito è quello di ridenunciare tutte le cose che non vanno bene, alzando la voce mi faccio chiamare il responsabile! Povera illusa, si vede che è la prima volta che vengo qui! Il Direttore mi liquida subito, non esiste un foglio reclami, quindi se proprio ci tengo devo andare in segreteria dove la lamentela può essere fatta solo verbalmente. L’unico modo per denunciare il disservizio è spedire a mezzo raccomandata una lettera indirizzata alla Banca di Roma. Seeeeee, aspetta e spera ……
All’uscita dalla segreteria incontro un signore, una di quelle facce che solo al monte dei pegni si possono incontrare. Simpaticamente mi invita a stare calma visto che sono dolcissima a suo dire, e poi mi consiglia di tenere i capelli sciolti poiché visto che sono una bella ragazza devo stare ordinata, quindi mi domanda: “ Ce l’hai l’amore?” E io: “no” e lui:” Com’è possibile?” “ Bo” dico io, “so tutti froci…”e scoppio a ridere “e quelli che restano farfugliano cose del tipo le donne sono aggressive” ma in realtà  penso che molti non si vogliano assumere responsabilità e che in una società che ci porta verso la comodità la maggior parte delle persone non sia disposta a sforzarsi, forse! E poi deve sempre arrivare la persona giusta, no?!
Me ne vado coi miei pensieri, ritorno in sala e mi rimetto a sedere quieta e mogia, pensando che forse la collana di perle per la quale sono qui e per cui sto attendendo solo per saperne il valore mi porterà lontano, più lontano di quanto io creda, anzi, sarà il mio trampolino di lancio! Me l’ha regalata mia madre a Natale dicendomi:” impegnala, e coi soldi che ne ricavi vatti a fare un viaggio!”. Che carina, solo l’amore materno può.
Impegnare al monte dei pegni? E’ la prima volta che entro in questo edificio, ci sono un sacco di persone. Che fanno, perché stanno qui? Sono tutti qui come me per impegnare qualcosa? Perché? E’ una cosa più consueta di quanto mai pensassi! Perchè servono i soldi? E i soldi a cosa servono? A comprare qualcos’altro! A pagare dei debiti, e che tipo di debiti? L’unico debito che abbiamo è quello di gratitudine nei confronti di chi ci ha messo al mondo..….
A che serve stare qui? Forse farei prima a scattare una foto e pubblicare la mia collana di perle su Ebay, ormai siamo nel mondo globalizzato, potrei farci anche più soldi. Che fine fa la roba che non viene ripresa dai proprietari? Va all’asta, il concetto è lo stesso…truffe legalizzate! E con i soldi che ci guadagnano sopra, su 13 sportelli ce ne sono solo 2 aperti? E con tutti questi soldi non hanno dei moduli prestampati per poter fare un reclamo? Il fumo mi esce dalle orecchie…….
Chi ci lavora qui? Chi sta dietro lo sportello deve conoscere tutti i tipi di gioielli, tutte le pietre, che sono dei gemmologhi messi la dietro? Si vende di tutto ormai, cimeli di personaggi famosi compresi, per l’appunto, il ragazzo davanti a me legge “Il romanista” e guarda guarda titolone a pag 7,  In vendita all’asta i guanti di Bruno Conti. Ma chi se li compra? E che ci  farà? Cultura del riciclo e del riuso? Sarebbe bello o sono dei feticci? Vogliamo prendere lo spirito dei nostri idoli? Sentirci simili a loro? Il display va avanti, siamo al n 89. Ho deciso che andrò a vedere un’asta pubblica e soprattutto vorrò osservare il battitore.
Vado all’asta, ci sono 3 persone, la donna è la battitrice, parte da un prezzo base e ad ogni cenno del pubblico in sala alza il prezzo dei preziosi in questione all’incirca del 10%, l’altro uomo tiene i pezzi, li mette sotto la telecamerina che ingrandisce e rimanda su schermo in sala. È l’unico modo di vedere gli oggetti all’asta, gruppi di gioielli che vanno a peso d’oro, anelli, bracciali, collane. Mi pare un lavoro affascinante, i tipi loschi che comprano mi sembrano sempre gli stessi, clienti fissi, chissà che giri avranno anche loro, alla fine mi sembra che il Monte sia un usuraio legalizzato, tra l’altro mi pare proprio che sia proprio la Banca di Roma a dare in appalto a tutte le società di recupero crediti vari tipi di “incarichi”.  I Monti di pietà sono nati verso la fine del XV sec. su iniziativa dei Francescani per erogare prestiti di limitata entità in cambio di un pegno. La loro funzione era, quindi, quella di finanziare persone in difficoltà! Sarà così anche ora! Ma che uso ne facciamo noi? Vendiamo l’oro per comprarci la Playstation? E’ molto probabile.
Mi sento sempre più scoraggiata, risalgo su, è il mio turno, torna la speranza del mio viaggio, dove andrò? Barcellona, Dublino, Parigi o San Pietroburgo? La collana di perle non vale nemmeno 40 euro, inoltre le perle stesse non hanno proprio mercato, è la chiusura d’oro che mi farebbe racimolare qualcosa. La mia vacanza sfuma come in un sogno e mi sveglia la voce della signorina della metro “Spagna, prossima fermata Barberini, Spagna, next stop Barberini”, cazzo, devo scendere, mi sono addormentata sulla metro!

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