Evasi dalla Realtà


Il nuovo concept di casa, ultra moderno, super trendy e modern fashion, ogni abitazione è autonoma ed indipendente.
È accaduto anche a me, l’ho proprio vista coi miei occhi, una bella cabina telefonica anni ‘90 occupata da una parte dalle valige ben legate con lucchetti (a suggellare l’amore tra il proprietario e le sue cose) e dall’altra da scatole, cartoni e coperte, suppongo il giaciglio di un distinto signore senza casa, tra l’altro ingiustamente scacciato da quello che ormai era diventato il suo ricovero serale, le panchine in marmo di Viale Mazzini a Roma.
Vergogna ancora una volta! Eh si, perché ormai la casa è diventata un lusso.
Per anni ci hanno fatto credere che fosse il bene rifugio, e così tutti ad acquistare, tassi fissi, tasso variabile, addirittura in tempi di spread non sospetti. Ed ora? Una bella super tassa sulla casa, sulla rendita della casa, sulle cose.
Ormai è un privilegio, e difatti moltitudini di vecchietti pur di sopravvivere ai costi inspiegabili della vita vendono le proprie abitazioni come nude proprietà, pur di garantirsi condizioni dignitose nei restanti anni di vita.
Niente da dire, un perfetto progetto studiato da tempo a tavolino, ed ora le nostre case non hanno più quel valore, in vendita ce ne sono troppe e così finirà che quelle banche si prenderanno anche i nostri alloggi. E loro si che lo sapevano, tutti ad investire in diamanti e lingotti d’oro difatti….
Vi siete chiesti come mai abbiamo un COMPRO ORO ogni 100 metri? Un tempo l’equivalente delle riserve auree di un paese corrispondeva al denaro in circolazione, poi le banche hanno iniziato a stampare soldi a vanvera ecc., ecc., la storia la sappiamo.
Eh si perché tra le tasse governative, i terremoti e le calamità ci sono ormai migliaia di persone che vivono come sfollati, la casa più che bene rifugio è diventato il luogo da cui scappare, andarsene spesso perché costretti.
Che poi tutte queste chiese e cattedrali, le case di Dio chi le costruisce più? Non si scolpisce più nel marmo e nella pietra, solo mattoni e sabbia friabili come crackers.
Le nostre case racchiudono le nostre storie di vita, la nostra identità. Perdere la casa è perdere il legame con il proprio essere, è subire la perdita di quello che ci rappresenta.
Del resto perché bisogna averne una? Ma chi vive di già senza casa?
I barboni, i vagabondi, gli homeless, in inglese “i senza casa”, i SFD (sans dimore fixe), in francese “ i senza tetto”, ma anche i circensi, gli zingari, le lumache che nel caso specifico si portano la casa appresso, e persino il piccolo Remì.
Per gli eschimesi igloo è casa, per i cozzari il trullo è casa, per i francesi Père Lachaise è casa, e per gli Italiani ormai la cabina telefonica è casa! Accaparratevene una finchè c’è tempo, come i semafori per i lavavetri e le chiese da matrimonio per i fotografi. Ottima uso investimento SUL FUTURO!!!

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